Tra Earth Day e 25 Aprile

di saraceracchi2014

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Earth Day, 2017.

Questo però è l’anno in cui Donald Trump ha deciso di portare gli Stati Uniti fuori dagli accordi di Parigi, l’anno in cui ha rimosso il limite alle emissioni inquinanti delle auto, poiché “le limitazioni penalizzano lo sviluppo dell’industria dell’auto e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Fantastico. Non so se avete mai sentito parlare del Club di Roma: beh, l’associazione no-profit, nata nel 1968, è un cenacolo di “scienziati, economisti, uomini d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti” (fonte Wikipedia). Da quel memorabilissimo anno, così importante per il risveglio delle coscienze di molti, i componenti hanno iniziato, in diversi ambiti, ad interrogarsi sulle conseguenze dello sviluppo industriale sugli equilibri ecologici del pianeta: il Club Roma fu il germe della Green Economy, per dirla in due parole. I membri commissionarono al Massachusets Institute of Technology un rapporto sulla sostenibilità dello sviluppo, che nel 1972 divenne il best seller I limiti dello Sviluppo, testo che dal momento della sua pubblicazione non ha mai smesso di far discutere: ma far discutere chi?

E’ questo il punto. L’inquinamento del nostro pianeta sta diventando una gabbia mortale per tutti, e ciò che l’effetto serra sta provocando e continuerà a provocare sarà sempre più grave se non ci fermiamo subito e cambiamo le nostre abitudini, tutti. Nella Tundra, solo per dirne una diversa magari dallo spauracchio degli uragani (il cui aumento esponenziale è sempre conseguenza dei cambiamenti climatici, e fa più notizia), con la temperatura globalmente aumentata di due gradi, sta già accadendo che il terreno emetta anidride carbonica e metano, poiché il caldo anomalo che sta colpendo anche l’Artico russo, sta scongelando il permafrost, che così rilascia i gas intrappolati sotto la terra da millenni (Greenreport).

Io non sono una geologa, ma vivo qui e non metto la testa sotto la sabbia, non ho paura di andare a vedere, studiare cosa sta accadendo e cosa stiamo provocando al nostro pianeta: così, mi sembra davvero assurdo che ci sia ancora chi, nel mondo civile e democratico, si permetta di discutere il disastro che è sotto gli occhi di tutti, sfoggiare tanta ignoranza e nascondervisi dietro, per solo amore delle abitudini o del profitto, quando è evidente che lo sviluppo può arrivare soltanto da una decisa virata verso uno stile di vita, un’economia ed un’energia sostenibili.

Però, come dire, è così da sempre: il mondo si divide tra scienziati ed inquisitori, tra chi grida la verità e chi sta zitto a guardare i propri immediati interessi, tra partigiani e collaborazionisti, tra chi fa la differenziata e chi dice che tanto rimescolano tutto, tra innamorati e cacciatori di dote, tra scioperanti e crumiri, tra liberatori e schiavisti, tra chi si sbraccia per aiutare e chi trova negli immigrati finalmente una buona scusa al proprio razzismo. Dalle seconde categorie di questi paragoni non ci si può mai aspettare nulla, ma solo che ostacolino l’evoluzione dietro scudi di sicurezza e certezze, e che un giorno salgano sul carro dei vincitori, di chi aveva ragione e ha combattuto per farsi ascoltare, come accade da sempre nel corso della Storia. Un giorno i pronipoti di Trump vivranno in un mondo di automobili a idrogeno, di case ad energia rinnovabile, di industrie ad impatto zero, senza più allevamenti intensivi, e tutto senza aver alzato un dito, tutto aspettando che fossero gli altri a lottare per la sopravvivenza della nostra e di tutte le altre specie viventi, tutto senza sacrificare un soldo, né una sola ora alle cause comuni.

Si avvicina il 25 Aprile, la Festa che significa tutto, e per la quale faccio sempre gli auguri a tutti come fosse Natale: è la festa di chi ha guardato al futuro e non ha temuto di sacrificare la propria vita per lasciarci la libertà di usare il cervello, lottare, riconoscere le ingiustizie e i dittatori nascosti dietro delle cravatte; saper individuare chi mette a repentaglio la salute di molti per il proprio profitto. E’ la festa di chi ora ha la libertà di studiare, per gridare forte che ci sono dei problemi e che stiamo vivendo nel modo sbagliato, ma anche per trovare delle soluzioni: ce ne sono già tante, tantissime, ma ora come ora sembra più importante lasciare sempre la precedenza ai petrolieri.

25 Aprile ed Earth Day vengono vicini, sono una bella coppia. Mi sembrano molto simili e corrispondenti, e fra essi due mi piace augurare a tutti di non lasciarsi schiacciare da chi non ha voglia di pensare, di cambiare e di essere libero.

https://it.wikipedia.org/wiki/Carbone

https://it.wikipedia.org/wiki/Club_di_Roma

https://it.wikipedia.org/wiki/Riscaldamento_globale